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INFORMAZIONI PER LA STAMPA

Il vento dei diritti dell’ambiente soffia sui mari del Mediterraneo.

A ricordarcelo torna l’Operazione Delphis. La quindicesima edizione dell’iniziativa, organizzata per l’Italia dall’associazione Battibaleno, prenderà il via domenica 17 luglio, in collaborazione con Lega Navale Italiana, Associazione Rimmo, il progetto Delfini Metropolitani dell’Acquario di Genova, grazie al generoso contributo di ABB, Marina Genova Aeroporto, Ferfrigor, Farcomm Agency, Igv, Sironi Batterie, CSN Centro Servizi Nautici.

Un grande numero di imbarcazioni, in partenza dal porto di Genova e da altri scali lungo le coste del Mar Mediterraneo, si posizionerà su coordinate prestabilite al fine di realizzare simultaneamente, dalle ore 12.00 alle ore 13.00, le osservazioni e le fotografie della superficie del mare e dei cetacei presenti, compilando la scheda degli avvistamenti e delle osservazioni.

L’edizione dello scorso anno ha visto la partecipazione attiva di molti navigatori provenienti, oltre che dall’Italia, da porti di Malta, Marocco, Algeria, Tunisia, Francia, Spagna, Croazia e Principato di Monaco.

OBIETTIVI DELPHIS 2011

– Creare una festa del mare, lo stesso giorno, ogni anno, al largo delle coste della nostra penisola.

– Migliorare le conoscenze sulla distribuzione, il numero e le specie dei mammiferi marini presenti in Mediterraneo (e particolarmente nell’area del Santuario Internazionale per i mammiferi marini sito nel Mediterraneo occidentale) realizzando una nuova grande foto panoramica istantanea della superficie del mare per ottenere una valutazione oggettiva del numero minimo di mammiferi marini presenti.

– Sostenere la creazione di un’unica grande rete di aree marine protette che tuteli tutti i mammiferi marini in tutto il Mediterraneo.

– Creare una nuova generazione di navigatori naturalisti, preparati all’incontro con i cetacei, rispettosi dell’ambiente e delle regole della navigazione.

– Promuovere le qualità ancora intatte del Mediterraneo e valorizzare la presenza di cetacei al largo delle coste presso i media e il grande pubblico dei cittadini europei e dell’area mediterranea, mettendo in evidenza il numero e le specie dei cetacei presenti, per meglio proteggerli nel loro ambiente naturale.

Battibaleno distribuirà gratuitamente ai partecipanti il nuovo manuale per identificare i cetacei (disponibile anche on line) che permetterà loro di svolgere con precisione e consapevolezza la loro missione in mare. Sarà comunque richiesta anche una documentazione fotografica degli avvistamenti, con premiazione dei partecipanti che avranno inviato le immagini migliori.


INVITO

Sabato 8 ottobre – ore 14.30, presso il Teatro del Mare del 51 Salone Nautico Internazionale di Genova

Presentazione dei risultati dell’operazione Delphis 2011

In Mediterraneo, le balenottere e i delfini trovano le condizioni ideali per vivere e riprodursi: la salvaguardia di queste meraviglose creature dipende molto dai nostri comportamenti e dalle nostre conoscenze.

L’operazione DELPHIS è la piu grande mobilitazione internazionale di marinai e diportisti per sensibilizzare, conoscere e proteggere le balene e i delfini del mar Mediterraneo. L’operazione Delphis inizia nell’estate del 1996 e da allora continua a riunire ogni anno grandi numeri di diportisti appassionati che partecipano in prima persona alla tutela del mare e della biodiversit‡.

Per il terzo anno la manifestazione si è estesa oltre i confini del “Santuario Internazionale per i cetacei”, grazie alla partecipazione attiva dei diportisti di Malta, Marocco, Algeria, Tunisia, Spagna, Croazia e Principato di Monaco. L’obiettivo comune è quello di promuovere le qualità degli ecosistemi ancora intatti del mare Mediterraneo, mettendo in evidenza il numero di balene e delfini presenti, e favorire, questa è la nostra speranza, il processo di trasformazione del bacino mediterraneo in uno spazio universalmente riconosciuto di pace, cooperazione e di rispetto del mare.

All’incontro organizzato dallíassociazione Battibaleno parteciperanno esponenti del mondo scientifico e istituzionale per rispondere alle vostre domande e cercare di fare il punto sullo stato dei cetacei e sulle azioni in atto per la loro protezione. “Il Santuario internazionale per i cetacei, detto anche progetto Pelagos, nato dallíaccordo fra i governi díItalia, Francia e Principato di Monaco per proteggere il mare e i suoi abitanti oltre le acque territoriali, Ë stato sostenuto con entusiasmo e passione da molti cittadini, marinai e diportisti, che constatano direttamente in mare la forte concentrazione di cetacei e contribuiscono puntualmente alla raccolta di informazioni sulla presenza di di questi animal”. “Purtroppo questíarea Ë ancora senza regole, senza effettiva protezione dei suoi abitanti e sembra essere svanito líentusiasmo iniziale che ha portato alla sua creazione. Il Santuario Pelagos, potrebbe rappresentare una vera opportunità di conoscenza e, se ben gestito, un primo esempio da seguire per la creazione di uníunica grande rete di aree marine protette che tuteli tutti i mammiferi marini del Mar Mediterraneo. Dichiara Alberto Marco Gattoni, presidente dellíassociazione Battibaleno:

Durante l’incontro verrà presentato in anteprima il nuovo “Manuale per l’osservazione e lëidentificazione dei cetacei”, con le regole di comportamento per non disturbare gli animali nel loro ambiente naturale. Il manuale Ë uno strumento indispensabile per i partecipanti all’operazione Delphis, ma anche per tutti i navigatori naturalisti che, sempre pi˘ numerosi, si appassionano alla difficile arte del “whale watching”.

Concluderà l’incontro il cortometraggio “Rifrazioni”, (durata 6 minuti), realizzato con la collaborazione dal regista greco “Sieva Diamantakos” e le musiche del gruppo genovese “Port Royale”. Realizzato in parte nella città di Atene, “Rifrazioni” ci aiuta a riflettere, attraverso il linguaggio dell’arte, sul difficile rapporto fra gli uomini e i cetacei e sull’importanza di un vero “patto con l’ambiente”.

L’operazione Delphis è organizzata in Italia con la collaborazione con la Lega Navale Italiana, Associazione Rimmo, il progetto Delfini Metropolitani e grazie al generoso sostegno di ABB, Marina Genova Aeroporto, Ferfrigor, Farcomm, Igv, Sironi Batterie, CSN Centro Servizi Nautici


 

Comunicato stampa

51 ° Salone Nautico Internazionale
Genova 8 ottobre 2011

OPERAZIONE DELPHIS
“Ambasciatori del Mediterraneo”

Presentato al Teatro del Mare del 51° Salone Nautico Internazionale il resoconto dell’operazione Delphis 2011.

“In Mediterraneo, le balenottere e i delfini trovano le condizioni ideali per vivere e riprodursi: la salvaguardia di queste meraviglose creature dipende molto dai nostri comportamenti in mare e dalle nostre conoscenze “ ricorda Alberto Marco Gattoni presidente dell’associazione Battibaleno. L’operazione DELPHIS è la più grande mobilitazione internazionale di marinai e diportisti per sensibilizzare, conoscere e proteggere le balene e i delfini del mar Mediterraneo. “L’operazione Delphis inizia nell’estate del 1996 e da allora continua a riunire ogni anno grandi numeri di diportisti appassionati che partecipano in prima persona alla tutela del mare e della biodiversità”

Dal 2009 L’operazione Delphis si è estesa oltre i mari italiani grazie alla partecipazione attiva dei diportisti di Francia, Malta, Marocco, Algeria, Tunisia, Spagna, Croazia e Principato di Monaco. L’obiettivo comune è promuovere le qualità degli ecosistemi ancora intatti del mare Mediterraneo, mettendo in evidenza il numero di balene e delfini presenti e favorire, questa è la nostra speranza, il processo di trasformazione del bacino mediterraneo in uno spazio universalmente riconosciuto di pace, cooperazione e di rispetto del mare.

Battibaleno ha presentato in anteprima il nuovo “Manuale per l’osservazione e l‘identificazione dei cetacei”, con le regole di comportamento per non disturbare gli animali nel loro ambiente naturale. “Il manuale è uno strumento indispensabile per i partecipanti all’operazione Delphis, ma anche per tutti i navigatori naturalisti che, sempre più numerosi, si avvicinano alla difficile arte del “whale watching”,


Comunicato stampa e resoconto dell’ incontro al Salone Nautico

Affollatissima la presentazione di Battibaleno al Salone nautico. dove è stato presentato il nuovo manuale per osservato ridi cetacei e un progetto di sensibilizzazione e ricerca Legato alla formazione Delphis

Dopo i ringraziamenti di Fiera di Genova e di UCINA Alberto Marco GATTONI presidente dell’associazione Battibaleno ha presentato il resoconto dell’operazione Delphis 2011 e in anteprima il nuovo manuale della formazione Delphis, “uno strumento indispensabile per tutti i diportisti partecipanti ad Delphi ma anche per tutti quelli che navigando il mare costatano la presenza di cetacei e riconoscono questo come il momento più bello di ogni crociera”.

Il manuale è dedicato a tutti diportisti che desiderano osservare e identificare i cetacei nel Mediterraneo, sapendo come comportarsi per non disturbare gli animali.

Ricordiamo che le balenottere e i delfini sono protetti dalla legge italiana e da accordi e convenzioni internazionali (poi chiederemo ai nostri ospito fino a che punto e in che modo. Il manuale, che è distribuito gratuitamente e scaricabile on line dal nostro sito web, permetterà ai partecipanti di identificare… ”

Questo manuale si integra con le finalità dell’operazione delphis che è quella di migliorare le conoscenze sui cetacei e dunque ci aiuterà a riconoscere la specie osservata e comporre con sempre maggior precisione la foto panoramica istantanea della superficie del mediterraneo che è l’obiettivo di Delphis. Riconoscere i segni della presenza dei cetacei, apprendere il metodo per identificarli, scoprire come comportarsi in loro presenza, apprezzare per proteggere queste creature e il loro mare.

Come noto, la missione in mare dell’operazione Dephis consiste nel posizionare in mare ogni anno un grande numero di diportisti, dopo averli preventivamente formati, i quali si dispongono con le loro imbarcazioni, su punti mare prestabiliti per effettuare simultaneamente dalle pre 12:00 alle ore 13:00 delle osservazioni della superficie marina. L’insieme di queste osservazioni consente di ottenere una valutazione abbastanza oggettiva della presenza dei cetacei e stabilire il numero minimo degli animali presenti.

Quest’anno, per la prima volta dopo quindici edizioni svolte con successo, la data dell’operazione Delphis 2011 è stata prima posticipata di una settimana e poi, definitivamente annullata e rimandata all’anno successivo, per via delle condizioni meteo proibitive persistenti in tutti i mari d’Italia.


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“ Mancato il contributo che i diportisti offrono ogni anno alla conoscenza sulla presenza dei cetacei, rimane l’obiettivo sempre molto importante della sensibilizzazione, che è stato ampiamente raggiunto anche quest’anno, perché il 17 luglio c’erano oltre 500 diportisti pronti a prendere il mare per partecipare a Delphis.”

All’incontro organizzato dall’associazione Battibaleno al Teatro del Mare del 51°Salone Nautico, hanno partecipato i rappresentanti della Capitaneria di Porto Guardia Costiera, il prof. Giulio Relini e la prof.ssa Lidia Orsi dell’Università di Genova e il prof. Antonio di Natale, per cercare di fare il punto sullo stato dei cetacei e sulle azioni in atto per la loro reale protezione.

Un applauso dalla platea ha accolto il rappresentante della Guarda Costiera, un piccolo ringraziamento per il compito svolto sul fronte “immigrazione”, oltre quello della sicurezza in mare della sorveglianza ambientale.

ALBERTO MARCO GATTONI, PRESIDENTE ASSOCIAZIONE BATTIBALENO:

“L’operazione Delphis, che con la prima edizione prototipo dello scorso anno, estende progressivamente la propria azione lungo a tutte le coste del Mediterraneo, si pone gli obiettivi di migliorare le conoscenze sulle balene e sui delfini del Mediterraneo, far convergere líattenzione dei cittadini, dei media e delle istituzioni, verso líobiettivo comune del disinquinamento del mare, favorire la salvaguardia della biodiversità, promuovere le qualit0 degli ecosistemi ancora intatti del bacino Mediterraneo, sostenere la creazione di uníunica grande rete di aree marine protette che tuteli tutti i mammiferi marini del Mar Mediterraneo – Mar Nero ;

Attraverso l’operazione Delphis, Battibaleno e i propri partner, intendono dare slancio, in modo positivo ed originale, al processo di trasformazione del bacino mediterraneo in uno spazio universalmente riconosciuto di cooperazione e di rispetto del mare; Purtroppo, nonostante le raccomandazioni del mondo scientifico, nonostante i ricchi finanziamenti pubblici destinati ai svariati progetti (basti dire che con fondi europei e con grande ottimismoî è stato persino finanziato un corso per guide in whale watching della durata di 400 ore di formazione a terra e 200 di stage destinato a 15 ragazze laureate e disoccupate), il Santuario Internazionale per i cetacei è ancora senza regole, senza effettiva protezione dei suoi abitanti, e sembra svanito l’entusiasmo che ha portato alla sua istituzione. Il “santuario” rischia díessere dimenticato? Eppure il progetto dell’area protetta internazionale per i mammiferi marini è condiviso e amato da tutti e molti cittadini.

A vario titolo molti di noi hanno contribuito con entusiasmo alla sua creazione, perchè il santuario offre una grande opportunità scientifica, culturale e politica che ci viene offerta da un mare privilegiato, scelto da balene e delfini per vivere e riprodursi. Il santuario internazionale per i cetacei è anche un esempio che tutti i paesi potrebbero seguire per proteggere le qualità ancora intatte del Mare Mediterraneo e la fauna che lo popola.

Il Santuario è anche l’occasione per rivedere i nostri comportamenti abituali, per eliminare o minimizzare le minacce che incombono sui Cetacei e sul loro habitat. Il santuario ci offre anche l’occasione per attivare un piano generale dei controlli ambientali, nel Santuario, ma anche in tutto il Mediterraneo, con l’uso di tecnologie innovative e satellitari per realizzare un sistema di controllo del traffico delle petroliere e di altre navi che trasportano carichi pericolosi. Il santuario ci offre líoccasione di intervenire verso chi saccheggia il mare, utilizzando attrezzi di pesca illegali, per definire un limite massimo di velocità per la navigazione e per contenere le emissioni di inquinamento acustico.”

“Il “Santuario”… a che punto è ?  Lo chiediamo ai nostri ospiti, anche per informare tutti i diportisti e gli appassionati che in tutti questi anni abbiamo coinvolto e contagiato con il nostro entusiasmo e che hanno partecipato e lavorato con impegno e in prima persona alla creazione del santuario, per il quale sono anche stati stanziati molti fondi pubblici a sostegno la ricerca e la sua creazione “.

PROF. ANTONIO DI NATALE: “ il santuario per fortuna continua a esistere per i fatti suoi, indipendentemente dagli uomini. Dal punto di vista pratico i cetacei contundano a essere presenti nell’area esattamente come lo sono stati per tanti secoli. Dal punto di vista giuridico la situazione è piuttosto ingarbugliata, perché il santuario, cosi come è stato creato, contiua ad esserci e ha dei problemi gestionali.. Gli stati, secondo me, hanno molto poco valutato le problematiche giuridiche internazionali quando è stato fatto il santuario, come venne fatto rilevare al nostro Ministero degli Esteri . C’è stato un momento di slancio iniziale, molto forte, con la creazione di tutti gli organi interni del santuario e poi, alla fine, è stato anche creato anche un segretariato, qua a Genova. Poi non si sa se per un calo di tensione o un “calo di fondi, si e’ avuto sicuramente un abbassamento dell’attenzione dei diversi Stati. Il segretariato praticamente non funziona molto bene, però, dal punto di vista istituzionale, il santuario continua ad esistere, anche come area A.S.P.I.M. (Area Specialmente Protetta di interesse Mediterraneo) dalla convenzione di Barcellona, che credo sia il riferimento internazionale più importante del santuario. Dopo di che, per i’Italia esiste il riconoscimento ufficiale nell’ambito delle norme a nazionali che è quello che governa la gestione di quest’area per le nostre acque, o per le nostre barche quando le nostre barche vanno nelle acque internazionali del Santuario. Per fortuna i cetacei sono poco al corrente di tutti questi problemi che noi creiamo e continuano ad essere qua regolarmente.

A.M.GATTONI:”il santuario esiste certamente nei nostri cuori ed è stato facile abbracciare un progetto che, per la prima volta, proponeva di estendere la tutela del mare e dei cetacei in acque internazionali, oltre le acque territoriali, in accordo fra diversi stati, è  d’altronde, un progetto carico di poesia e di grande speranza per il futuro del mare. Ma, in concreto, dato che proprio in questi giorni il Giappone ha annunciato la ripresa della caccia alle balene, nonostante il giudizio negativo dell’opinione pubblica mondiale e della stessa popoliazione giapponese, una nave baleniera può venire a cacciare nelle acqiue internazionali del santuario?”

A. DI NATALE: No! Perché nel mediterraneo i cetacei sono assolutamente protetti e tutti i corpi di polizia dei vari stai possono intervenire su navi che praticano attività illegali. Il santuario è una dichiarazione, un accordo fra tre stati. Non c’e’ nessuna norma internazionale specificatamente volta alle aree internazionali. del santuario. Esiste soltanto nell’accordo di Barcellona il riconoscimento di Area Specialmente Protetta. Mancano i contenuti applicativi specifici di quest’accordo, mancano delle norme specifiche internazionali, ma questo è abbastanza complicato come si era già detto all’inizio della creazione del santuario.Mentre per le navi che battono bandiera italiana ci sono delle norme particolari nel santuario, per le navi che battono bandiera diversa da quella dei tre stati contraenti, non ci sono norme particolar, in acque internazionali. Le norme particolari esistono per la protezione dei cetacei comunque. Esistono nel santuario e fuori dal santuario. i cetacei sono specie protetta, assolutamente protetta, sono specie che rientrano nella convenzione di Washington, quindi hanno una protezione internazionale che è al massimo livello. Quindi, da questo punto di vista, il santuario doveva dare qualcosa in più, degli elementi di gestione dell’area. mentre alcuni sono stati recepiti, soprattutto dalla stato italiano, altri hanno avuto delle difficoltà, perché non sono state create quelle norme a livello internazionale che potessero consentire l’applicazione di certe misure ulteriori di protezione nelle acque internazionli del santuario. Non dobbiamo dimenticare che nel Mediterraneo la situazioni delle acque internazionali è abbastanza complicata: mentre in alcune zone esiste “la linea di mezzo”, quindi una linea stabilita fra i due stati, nelle altre zone queste linea di mezzo non esiste ed esistono solo le acque nazionali, sotto la giurisdizione di ogni stato. L’area esclusiva di competenza economica delle 200 miglia nel mediterraneo è abbastanza difficile da mettere in atto perché tante volte le 200 miglia non ci sono fra uno stato e un altro. Quindi ci sono tutta una serie di accordi che, fin’ora, non sono stati fatti in molte zone del mediterraneo e non solo nel santuario. Il santuario comunque esiste, ma ha dei problemi di tipo gestionale.

PROF. GIULIO RELINI: “Dal mio punto di vista sarebbe meglio che io stessi zitto perché io, aimè, faccio parte del “Comitato di pilotaggio nazionale”, cioè la struttura a livello del Ministero che dovrebbe gestire, controllare e dare le direttive per quanto riguarda l’Italia alla gestione del santuario, al quale abbiamo lavorato per tanti anni e, in particolare, la Regione Liguria si è impegnata in prima persona e non dobbiamo dimenticare che ha messo a disposizione del segretariato di questo accordo una sede prestigiosa a Palazzo Ducale che stata sede del segretario per alcuni anni. Poi purtroppo se ne è andato perche le questioni di tipo burocratico non sono state fino ad oggi risolte. Purtroppo la questione è politica. Il Ministero dovrebbe avere il coraggio di prendere in mano questa situazione e finalmente far decollare il piano di gestione, che è stato già approvato dalle tre parti contraenti ormai quattro o cinque anni fa, e metterlo in pratica. Non esiste una area protetta se non ha un piano di gestione. Purtroppo sono anni che questa cosa viene rimandata e lo stesso comitato di pilotaggio è più di un anno che non si riunisce, nonostante tutti i solleciti. ancora di recente l’assessore all’ambiente della regione Liguria ha scritto delle lettere anche piuttosto forti al ministro sollecitando la ripresa di questa struttura. A Montecarlo il direttore del museo oceanografico mi ha detto molto chiaramente: “professore, se voi non volete il segretariato ditelo, noi lo ospitiamo anche domani a Monaco”. Sarebbe veramente triste che un altro segretariato di un accordo internazionale andasse di nuovo a Montecarlo e non potesse restare qui da noi dopo tutto quello che abbiamo fatto.

GATTONI: “… e infatti la sede a Palazzo ducale è chiusa da 2 anni … e le stanze vengono prestate per ospitare gli scatoloni degli uffici vicini.” 

PROF.SSA LIDIA ORSI: <<Il santuario vive in Univeristà. ricordare che esiste anche un aspetto didattico ufficiale e noi, in Università, svolgiamo un corso che si chiama “Ecologia dei grandi pelagici del mar ligure” che e’ tutto dedicato al santuario. Ricordiamoci che il santuario non significa solo cetacei. Noi abbiamo una popolazione di grandi animali del largo di grandissimo valore naturalistico. Questo vuol dire squali pelagici, grandi pesci pelagici che anche grande interesse commerciale, come il tonno e il pesce spada, e poi ci sono le tartarughe e, come avevo già ricordato lo scorso anno, ci sono le meduse.

Le acque del largo hanno una fauna straordinaria a tutti i livelli, ci riferiamo al macro planton, al planctono di profondità. Abbiamo delle specie di estremo interesse. Lo scorso anno ho attirato l’attenzione sui pesci che mangiano le meduse perché in questo momento si dice che un po’ in tutti gli oceani è osservata una trasformazione delle faune nel senso di una riduzione dei grandi predatori e invece un avanzamento di componenti molto più semplici della catena trofica, in particolare plancton gelatinoso e meduse. La medusa non è una minaccia per i mari. la medusa è una componente di reti trofiche che in situazioni naturali è completamente sfruttata. Noi abbiamo on mar ligure una serie di pesci medusiveri estremamente interessanti e forse il più grande e più noto a chi va per mare è il pesce luna >>

GATTONI: per quest momotivo, comn la preziosa collaborzaione della prof. ssa Orsi, con l operazione delphis 2012 distribuiremo delle schede per gli avvistamenti di meduse, che con la loro presenza ci forniscono ulteriori informazioni sullo stato del santuario e del mari italiani

DOMANDE DAL PUBBLICO: Lo spiaggiamento delle balenottere a cosa è dovuto in Mediterraneo?

ANTONIO DI NATALE: il fenomeno degli spiaggiamenti è molto complesso. può avere una quantità rilevante di cause tutte diverse fra loro. le grosse differenze sono fra spiaggiamenti di massa e quelli individuali. Per gli spiaggiamenti di massa è solitamente piuttosto difficile scoprire le cause: ci sono delle idee che riguardano la variazione del campo geomagnetico terrestre, che potrebbero portare fuori strada degli interi gruppi di animali, poi intervengono ulteriori fattori che sono quelli della solidarietà fra questi animali : quando il primo si trova su bassi fondali tante volte altri cercano di soccorrerlo e quindi si trovano anche loro nei guai. però lo spiaggiamento di massa è un fenomeno poco spiegabile. Gli spiaggiamenti individuali possono invece avere delle cause molto più definite: in alcuni casi per esempio possono esserci dei problemi di ingestione di corpi estranei da parte dei cetacei.

DAL PUBBLICO: “Come mai nel sntuario per i cetacei Pelagos ci sono ancora spadare e reti derivanti che uccidono i cetacei , reti lunghe vari chilometri che uccino di cetacei”?

CAPITANERIA DI PORTO GUARDIA COSTIERA: Per quanto riguarda le Capitanerie di Porto”, noi abbiamo, attraverso naturalmente degli accordi internazionali, delle norme che devono essere rispettate. Esiste un sistema satellitare in grado di individuare, per esempio, macchie di inquinamento lasciate dalle navi, che vengono segnalate per intervenire e eventualmente sanzionare, localizzando la nave grazie ad un sistema satellitare di controllo del traffico che controlla monitorizza le rotte delle navi. Per quanto riguarda le spadare, un problema di cui si parla tanto, ci sono state anche molte trasmissioni televisive ed è un argomento caldo, gli interventi sono tanti e i controlli sono continui per la presenza di pescherecci che effettuano un “tipo” di pesca che potrebbe portare all’utilizzo di determinati” tipi” di reti. Il problema non riguarda soltanto i cetacei: le verifiche riguardano anche altri tipi di pesca, delle quali magari si parla meno, ma che sono altrettanto invasive. I controlli possono essere fatti, ed è questa la parte difficile del nostro lavoro, quando, non solo esistono le norme, ma quando le norme le possiamo applicare. La difficoltà, in alcuni casi, è individuare le zone di pesca in acque italiane, perché è la che possiamo intervenire. Le norme sono applicabili all’interno delle acque territoriali, una fascia di mare compresa all’interno delle 12 miglia. Poi abbiamo un’ulteriore zone in cui sono applicabili, la” zona contigua”. Il Mediterraneo, come ricordava il prof. Di Natale, è un caso particolare perché ci sono i paesi “frontalieri”.

DAL PUBBLICO: “Come mai ci sono navi veloci che viaggiano fra nizza e la corsina, cioè nell’area del Santuario per i cetacei, alla velocità spropositata di 40 nodi?”

ANTONIO DI NATALE: “per quanto riguarda la velocità delle navi, in alto mare e nelle acque alturiere del Santuario non esistono limiti di velocità” .“Per quanto riguarda le spadare, in mar ligure non dovrebbero essercene più, almeno da parte italiana”.In ambito internazionale, al di la dei controlli che possono fare i francesi nelle acque corse, esiste l’”Agenzia di controllo della pesca europea”, che compie operazioni anche nel Mediterraneo. Non è facile controllare tutto. Bisogna considerare che ci sono in mediterraneo. centinaia di migliaia di barche da pesca, quindi, purtroppo, qualcosa può sempre sfuggire.”

DAL PUBBLCO, GIUSEPPE MARINO (PRESIDENTE DELLA SOCIETÀ NAZIONALE SALVAMENTO) pone l’accento sull’importanza dell’aspetto educativo. “Anche chi non naviga o non è uno scienziato può contribuire alla tutela del mare, promuovendo progetti ed esempi di educazione all’ambiene marino.”

Chiude l’incontro Alberto Marco Gatttoni, ringraziando i partner dell’operazopne Delphis e dando l’appuntamento per la prossima edizione della manifestazione.