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Genova,13 luglio 2006

Comunicato Stampa N° 1

Informazioni per la Stampa

Operazione Delphis 2006, tutte le gradazioni del Blu

Organizzata dal 1996 ogni anno in luglio dall’Associazione Battibaleno, con il patrocinio di Regione Liguria, Regione Toscana, Regione Sardegna e della Presidenza Nazionale della Lega Navale Italiana, in collaborazione con Lega Navale Italiana, Acquario di Genova, Galata Museo del Mare e della Navigazione, l’operazione Delphis crea fra marinai, diportisti e appassionati del mare, una nuova generazione di navigatori naturalisti che navigano nel pieno rispetto dello spirito della navigazione, delle sue regole, della vita di bordo e dell’ambiente. L’appuntamento per l’operazione Delphis 2006 è per domenica 16 luglio. Centinaia di diportisti di ogni età, a bordo di imbarcazioni d’ogni tipo e dimensione, partiranno dai diversi porti italiani e francesi e del Principato di Monaco affacciati all’area del Santuario per i Mammiferi Marini Pelagos, per disporsi, puntualmente e “in punta di piedi”, sulle coordinate prestabilite al fine di realizzare dalle ore 12.00 alle ore 13.00, osservazioni e fotografie sullo stato del mare e dei mammiferi marini presenti. Gli obiettivi di Delphis 1. Creare una vera festa del mare intorno a questa manifestazione. 2. Associare marinai e diportisti e tutti gli amanti del mare ai fini ecologici e di monitoraggio della manifestazione. 3. Lo stesso giorno, alla stessa ora, posizionare i partecipanti in zone di mare prestabilite e legate fra loro, per effettuare delle osservazioni, delle fotografie e semplici test, identificando e fotografando le diverse specie di cetacei presenti nell’area del Santuario per i mammiferi marini, al fine di ottenere una preziosa “foto panoramica istantanea” dello stato del mare, partendo da un grande numero di osservazioni simultanee. 4. Fare conoscere al grande pubblico la ricchezza di vita e la bio-diversità dei mammiferi marini presenti, divulgando i risultati della nostra ricerca per sensibilizzare chi decide sull’importanza di proteggere questa zona. Perché l’operazione Delphis Il Mediterraneo ospita una delle più forti concentrazioni di delfini e balene al mondo. Purtroppo questi animali sono spesso minacciati dal comportamento non corretto degli utilizzatori dello spazio marittimo. Il crescente numero di diportisti che prendono il mare (in Italia oggi, si registra una barca ogni settanta italiani contro una ogni cinquemila negli anni ’60), guida Battibaleno e i propri partner verso il massimo impegno possibile per promuovere e sviluppare comportamenti in mare rispettosi delle regole della navigazione e dell’ambiente, responsabili della vita animale presente nel fragile ecosistema mediterraneo. “Difendere il mare è uno dei principali fini istituzionali della Lega Navale Italiana in accordo con Capitaneria di Porto e associazioni Ambientaliste” – dichiara l’Ammiraglio Federico Biroli, Delegato Regionale della Lega Navale Italiana – “Per questo sin dal 1996, la LNI partecipa attivamente e direttamente in mare all’operazione Delphis organizzata dagli amici di Battibaleno per la conoscenza e la conservazione dei cetacei. “Tutti i soci della Lega Navale si attengono a un codice di comportamento che impone a ciascuno di rispettare e far rispettare l’ambiente marino e, dove possibile di usare il vento e le vele quali forze motrici delle imbarcazioni”. E’ necessario ricordare, – aggiunge Arnaldo Bonello Presidente della Lega Navale di Genova – che l’ambiente marino può essere salvato solo se alle imprese collettive di grande visibilità, si aggiungerà l’impegno responsabile dei singoli.” Per Delphis 2006, Battibaleno sarà punto di riferimento organizzativo anche per i diportisti che partiranno dalle coste francesi, essendo venuto a mancare il contributo organizzativo del partner transalpino Rimmo. “La decisione di Rimmo di non partecipare quest’anno all’organizzazione non ha in nessun modo messo in dubbio lo svolgimento di Delphis e del programma di osservazioni visive previsto”, – dichiarano da Battibaleno – “Sin dala prima edizione del 1996, il carattere internazionale di Delphis che va di pari passo con quello del Santuario Pelagos, è un’elemento fondamentale della manifestazione che è ormai diventata l’appuntamento più atteso ogni anno da tutti i navigatori naturalisti”. “Il Santuario Pelagos, è l’unica area marina internazionale in Europa inserita nelle liste ASPIM (area specialmente protetta di interesse mediterraneo)” – ricorda il Prof. Giulio Relini Presidente della Società Italiana di Biologia Marina e docente di Ecologia Animale del DIP.TE.RIS. dell’Università di Genova, membro (insieme alla dott.ssa Ilaria Fasce del dipartimento ambiente settore ecosistema costiero della Regione Liguria) del Comitato di Pilotaggio del Santuario Pelagos. “L’operazione Delphis che coinvolge i diportisti è una buona iniziativa di sensiblizzazione per ricordare l’esistenza di quest’area protetta che attualmente si trova ad un punto fermo, in attesa dell’insediamento del segretario francese nella sede genovese”. L’edizione 2006 dell’operazione Delphis festeggia la recente decisione del Comitato di pilotaggio di Pelagos, il gruppo di regia cui fanno riferimento i governi dei tre Paesi (Italia, Francia e Principato di Monaco) che hanno firmato la convenzione per il Santuario, di istituire proprio a Genova, a Palazzo Ducale, il Segretariato esecutivo che sovrintenderà alla gestione dell’area protetta internazionale. Segretario escutivo sarà il francese Philippe Robert che non potendo essere presente alla conferenza ha inviato un comunicato. “Ognuno dei tre Paesi promotori del Santuario ha molto lavorato, nel campo della ricerca, della sensibilizzazione e della gestione, con la proposta di misure concrete. Molti esempi mostrano una forte volontà di azione in favore della conoscenza e della protezione dei cetacei, come l’operazione Delphis, condotta in Francia e in Italia con il contributo dei diportisti dei tre paesi firmatari. Si tratta di un segno rilevante dello sforzo volontario di tutti gli amanti del mare e dei diportisti in particolare, che sono fra i primi a essere sensibili e pronti a proteggere questo vasto ecosistema marino”… Il Santuario Pelagos è un luogo privilegiato, molto ricco di plancton, che in estate ospita una delle più forti concentrazioni di balene e delfini al mondo che trovano specialmente in estate, le condizioni ideali per vivere, riprodursi e svezzare i loro piccoli: una risorsa naturale unica, che presto passerà anche sotto la protezione dell’Unesco. Ma proprio le particolare bellezza dell’area rischia di diventare motivo di minaccia se non viene trattata con attenzione. Battibaleno sottolinea che la mancanza di cultura marinara sta facendo crescere il numero di barche a motore (alcune consumano anche 15.000 litri di gasolio in dieci ore e sono in grado di viaggiare a velocità superiori ai 40 nodi ciorca 80 km/h.) che tracciano rumorosamente l’area del santuario e si avvicinano ai cetacei senza le dovute precauzioni, trasferendo in mare atteggiamenti che si è più abituati a vedere e sopportare sulle grandi arterie stradali. “Il Progetto PELAGOS, Santuario Internazionale per i Cetacei, rappresenta un’occasione da non perdere per far vivere questi animali in un ambiente adatto alla loro esistenza”, – afferma il Prof. Antonio Di Natale, responsabile scientifico dell’Acquario di Genova e coordinatore già nel 1978 di uno dei primi studi che hanno poi portato alla realizzazione del Santuario: “Questi animali hanno imparato a convivere con la presenza dell’uomo fonte spesso di grande disturbo, infatti nell’area del Santuario vi è la più alta concentrazione di porti e di marina per barche turistiche al mondo, oltre che alcuni fra i grandi porti del Mediterraneo, Genova, Nizza e Marsiglia, molto trafficati da navi mercantili, petroliere e grandi navi da crociera”. L’operazione Delphis, nata inizialmente per sollecitare la creazione del Santuario, mostra ora ai diportisti le ricchezze di vita del nostro mare e li guida verso un comportamento più rispettoso dell’ambiente e dell’andar per mare, arte antica che, nonostante le moderne tecnologie messe a disposizione per la navigazione, non è cambiata affatto. L’associazione Battibaleno ringrazia tutti i partecipanti in mare all’operazione Delphis,. Le Aziende sostenitrici: ABB Process & Solution, Monte dei Paschi di Siena, Evinrude E-TEC TTM Tecnologie Trasporti Mare, Gruppo Amga Il Galata Museo del Mare e della Navigazione di Genova, che conserva gli oggetti della storia e della cultura marinara Associazione Battibaleno – Via degli Orefici, 8 – 16123 Genova – Fax: +39 010 2541608 Tel: +39 347 4344148 – delphis@battibaleno.it – www.battibaleno.it ALLEGATO: Comunicazione di Philippe.Robert (Segretariato Esecutivo del Santuario Pelagos) L’accordo per il per la protezione dei mammiferi marini in Mediterraneo è stato firmato dall’Italia, Monaco e la Francia in dicembre 1999, è poi entrato in vigore dopo la ratifica dalle tre parti nel febbraio 2002. Ognuno dei tre Paesi promotori del Santuario ha molto lavorato, nel campo della ricerca, della sensibilizzazione e della gestione, con la proposta di misure concrete.


ASSOCIAZIONE BATTIBALENO

Informazioni per la Stampa comunicato n°2 Genova,15 luglio 2006

Operazione Delphis 2006, tutte le gradazioni del Blu

Si respira aria di soddisfazione nella sede di Battibaleno che organizza, con il patrocinio della Lega Navale Italiana e la partecipazione attiva dei suoi soci, l’operazione Delphis 2006: 240 gli equipaggi iscritti fino ad ora, mentre giungono ancora iscrizioni via fax o via e.mail. Barche da crociera, motorsailer, imbarcazioni da regata che, per una volta, morderanno il freno infatti è chiaro che l’obiettivo di Delphis non è vincere, ma partecipare. Ci sono i fedelissimi, come l’equipaggio dell’imbarcazione Delphia, comandata da Giulio Candela della lega Navale di Milano che salperà con figli e i nipoti da Sestri Ponente, perché Delphis è anche l’occasione per condividere in famiglia o fra amici l’impegno per la tutela del mare. Provenienti dai porti della Liguria, della Toscana, della Sardegna, simultaneamente e senza far rumore, gli equipaggi scrutano il mare alla ricerca di soffi, pinne, “splash che rivelino la presenza di un delfino, o per i più fortunati, di una balena. L’operazione Delphis, nata inizialmente per sollecitare la creazione del Santuario Pelagos, mostra oggi ai diportisti le ricchezze di vita del nostro mare e li guida verso un comportamento più rispettoso dell’ambiente e dell’andar per mare, arte antica che, nonostante le moderne tecnologie messe a disposizione per la navigazione, non è cambiata affatto. “Gli equipaggi di Delphis hanno ricevuto una speciale formazione per svolgere la loro missione in mare”, ricorda Alberto Marco Gattoni, Presidente dell’associazione Battibaleno – “ iniziando dalle due regole d’oro”:- non arrecare disturbo agli animali, – armarsi di pazienza per riuscire a riconoscere i segni dell’avvistamento. Come avvistare i cetacei: (educare lo sguardo) L’avvistamento dei cetacei in mare è un po’ questione di fortuna, molto di esperienza ed appassionatamente di perseveranza. Balene e delfini trascorrono la loro vita sott’acqua. La presenza dei cetacei in superficie è dovuta al loro bisogno di respirare. Il mare può sembrare deserto ma i cetacei, nonostante le apparenze, non sono mai molto lontani ed il miglior modo per vederli è di perseverare in un atteggiamento da veri avvistatori. I segni che tradiscono la presenza dei cetacei sono principalmente: soffi, porzioni di schiena, pinne, teste, “splashs”. La presenza costante di almeno un osservatore attento a bordo dell’imbarcazione è necessaria e ci vorrà un po’ di tempo per abituare gli occhi a percepire la minima irregolarità sulla superficie dell’acqua. Gli osservatori non guarderanno in una sola direzione, ma dovranno “pennellare” con lo sguardo la superficie del mare per coprire la totalità del settore che desiderano sorvegliare. Bisogna osservare tanto in prossimità quanto a distanza dalla barca. Ricordate che la luce influisce moltissimo sull’aspetto di ciò che vediamo e che anche le condizioni del cielo modificano la nostra percezione dell’immagine e del colore del cetaceo avvistato. Inoltre, la velocità del vento (che determina l’altezza delle onde) e le condizioni meteorologiche sono tutti elementi che influiscono sull’avvistamento. Come comportarsi: (silenzio prego) Un cetaceo è costretto a salire in superficie per respirare e non può sempre allontanarsi abbastanza velocemente dalle barche a motore veloce. Tra i cetacei che incontrerete in mare certi sono più vulnerabili degli altri: i neonati ed i giovani sono penalizzati dalla lentezza dei loro spostamenti e dalla minore resistenza e non possono effettuare lunghe apnee. Alla vista di un gruppo di cetacei non sarete immediatamente informati del numero di animali presenti e di quanto esteso sia il gruppo a cui appartiene il primo cetaceo avvistato: alcuni possono trovarsi sotto la superficie del mare oppure possono essere molto distanti fra loro ma, nonostante ciò, appartenere allo stesso gruppo sociale. La presenza della vostra barca in mezzo al gruppo potrebbe essere di forte disturbo per gli animali. Dal vostro comportamento in mare dipende la possibilità di attirare cetacei nei pressi della vostra imbarcazione. Con un comportamento lineare e corretto si ottiene la fiducia e la compagnia dei cetacei, anche per molte ore, durante la nostra navigazione. Ricordate sempre che, nel luogo in cui i delfini stabiliscono, se lo desiderano, un contatto con le imbarcazioni di passaggio e sono quasi sempre in grado di allontanarsi velocemente dall’oggetto della loro curiosità, è possibile urtare e ferire gravemente con le eliche la Balenottera comune (24/26 meri di lunghezza e 50 70 tonnellate di peso), mammifero di natura timida, indolente, non aggressiva, grande nuotatrice con qualche ‘difficoltà di manovra. Si consiglia una veglia attenta durante la navigazione.


Informazioni per la stampa

OPERAZIONE DELPHIS 2006 – Tutte le gradazioni del blu

Le Stenelle fanno gli onori di casa

Le condizioni del mare non favorevoli agli avvistamenti di cetacei hanno caratterizzato lo svolgimento dell’operazione Delphis 2006 la giornata di osservazione dei cetacei da parte dei diportisti. I risultati pervenuti fino ad ora dai partecipanti alla manifestazione nautica internazionale svoltasi ieri nel Santuario Pelagos confermano la presenza dominante della Stenelle striate, un delfino di circa 2 metri che in Francia è chiamato Dauphin bleu e blanc. Questa specie di animale agilissimo ha salutato l’operazione Delphis avvicinandosi in gruppi alle imbarcazioni distribuite nell’area protetta. Nessun avvistamento segnalato di Balenottere Comuni (Balaenoptera physalus), la specie autoctona di mammifero marino, eletta a regina del Santuario Pelagos. Molto entusiasmo, curiosità e voglia di partecipare alla tutela del mare nei racconti appassionati degli equipaggi di Delphis, confermano la crescita della coscienza individuale e collettiva di molti navigatori verso la sfida della tutela del mare. Il prossimo appuntamento con l’operazione Delphis è al Salone nautico di Genova per la presentazione dei risultati finali.


15 ottobre 2006

Comunicato stampa n* 4

Operazione Delphis 2006 Tutte le gradazioni del Blu. 

Il lusso più grande è navigare in un mare pulito

Presentati oggi al Salone Nautico Internazionale di Genova i risultati dell’operazione Delphis 2006. Dopo i saluti dell’ Ing. Lorenzo Policardo, Segretario Generale di UCINA – Unione Nazionale Cantieri e Industri Nautiche e Affini – l’ associazione che organizza ogni anno il grande evento che richiama a Genova migliaia di appassionati del mare e della navigazione, Alberto Marco Gattoni – Presidente dell’associazione Battibaleno – ha presentato i risultati dell’operazione Delphis svoltasi lo scorso 16 luglio nell’ area protetta internazionale istituita dai governi di Italia, Francia e Principato di Monaco. All’operazione Delphis 2006 hanno partecipato 342 imbarcazioni (74 dai porti della Toscana, 191 dalla Liguria, 14 dalla Sardegna, 29 dalla Costa Azzurra e dal Var, 9 dalla Corsica.). Quest’anno si sono uniti alla flottiglia Delphis anche 9 imbarcazioni dal Lazio, 7 dalla Campania, 2 dalla Sicilia, 6 dalla Calabria, 2 dalla Puglia, segno del desiderio di molti diportisti di partecipgrampoare all’azione di monitoraggio dell’operazione Delphis, oltre i confini del Santuario “Pelagos”. Il Risultato del monitoraggio conferma la presenza di quasi tutte le specie di cetacei che abitano il santuario. 360 Stenelle, la specie più diffusa nel santuario, 5 Tursiopi, specie che vive prevalentemente sotto costa, certamente disturbata dalla presenza massiccia di imbarcazioni che specialmente d’estate ; 25 Grampi; 30 Globicefali; 15 Delfini comuni, specie a rischio d’estinzione, sono stati osservati insieme ad gruppi delfino stenella; 2 Capodogli. Centinaia di diportisti di ogni età a bordo di imbarcazioni di ogni tipo e dimensione – hanno realizzato una nuova foto panoramica istantanea dei cetacei presenti nel Santuario Pelagos utile alla comunità scientifica “, ma il vero successo”, -dichiara Alberto Marco Gattoni- “è riuscire a conciliare amore per la nautica e rispetto per l’ambiente marino, valorizzando quello che è il vero lusso di cui può godere chi va per mare: la bellezza e la ricchezza di vita del mare stesso”. Alla Presentazione sono intervenuti Philippe Robert, segretario esecutivo del Santuario per i cetacei Pelagos, che avrà la sede a Genova nella prestigiosa sede di Palazzo Ducale. Forte di una maturata esperienza di gestione di aree protette, spiega quello che sarà il suo compito: “tutti gli sforzi delle associazioni, delle Istituzioni e degli scienziati non devono essere dispersi ma, nell’interesse del santuario pelagos, devono essere coordinati e armonizzati”. Il prof Giulio Relini dell’Univeristà di Genova rappresentante per l’Italia nel comitato di pilotaggio Pelagos – il gruppo di regia dell’area protetta internazionale – , e il prof. Antonio di Natale responsabile scientifico dell’acquario di Genova riconoscono nella burocrazia e nei diversi interessi economici legati al mare e alle coste dei paesi interessati, le cause principali dei rallentamenti nell’effettiva creazione del Santuario Pelagos. L’Ammiraglio Biroli Presidente Regionale della Lega Navale Italiana, ente partner di Battibaleno sin dal 1996, pone l’attenzione sull’educazione ambientale, “solo un azione educativa che parta dalle scuole può cambiare in meglio la mentalità e l’atteggiamento verso il mare, ed è per questo che sin dall’inizio siamo al fianco di Battibaleno nella sua tradizionale iniziativa. Perché l’operazione Delphis Il Mediterraneo ospita una delle più forti concentrazioni di delfini e balene al mondo. Purtroppo questi animali sono spesso minacciati dal comportamento non corretto degli utilizzatori dello spazio marittimo. Il crescente numero di diportisti che prendono il mare (in Italia oggi, si registra una barca ogni settanta italiani contro un’ogni cinquemila negli anni ’60), guida Battibaleno e i propri partner verso il massimo impegno possibile per promuovere e sviluppare comportamenti in mare rispettosi delle regole della navigazione e dell’ambiente, responsabili della vita animale presente nel fragile ecosistema mediterraneo. Il Santuario Pelagos, un’area protetta internazionale. Il Santuario Pelagos per i mammiferi marini del Mediterraneo è un’area marina protetta che si estende per circa 90.000 km2 nel Mediterraneo nord occidentale fra Italia, Francia e Sardegna Le diverse specie di cetacei che vengono regolarmente avvistate nel Santuario trovano nelle sue acque le condizioni ideali sia all’approvvigionamento per vivere e riprodursi. Nel Santuario vivono le balenottere comuni Balaenoptera physalus, i capodogli Physeter macrocephalus, gli zifii Ziphius cavirostris, i globicefali Globicephala melas, i grampi Grampus griseus, i tursiopi Tursiops truncatus, le stenelle striate Stenella coeruleoalba e i delfini comuni Delphinus delphis. Fra tutte le stenelle striate sono la specie più abbondante nel Santuario e rappresentano oltre l’ 80% di tutti gli avvistamenti effettuati nel corso degli anni dai partecipanti a Delphis. Pelagos vuole proteggere non solo i cetacei, ma tutto il delicato equilibrio dell’ecosistema mediterraneo in cui è inserito e dove vivono 580 specie di pesci, 48 di squali, 36 di razze e 5 di tartarughe marine. Le specie vegetali sono 1.289, i molluschi 1.700, le spugne 600, la metà delle quali esclusive di questo bacino. Questo ambiente prezioso e unico sopporta il peso di un’intensa presenza umana: 22 stati si affacciano su questo mare, con 584 città marittime, 750 porti turistici e 286 commerciali, 13 impianti per la produzione di gas, 55 raffinerie, 180 centrali termoelettriche, 112 aeroporti e 238 impianti per la dissalazione delle acque. I demografi stimano che la popolazione di questi stati aumenterà di 20 milioni di unità entro il 2025, mentre ai 175 milioni di turisti che ogni anni frequentano il Mediterraneo nei mesi estivi se ne aggiungeranno altri 137 milioni. Già oggi, su 46.000 chilometri di coste, 20.000 (ossia il 40%) sono stati cementificati, una percentuale che supererà il 50% nel 2025. Gran parte delle aree costiere che si affacciano sul Santuario sono densamente popolate e disseminate di cittadine, con porti di rilevante importanza commerciale e militare e con numerose aree industriali e agricole. Sulle acque del Santuario si affacciano importanti mete turistiche, che portano ad un ulteriore aumento della pressione antropica nei mesi estivi. Nella comunicazione pubblicitaria dei cantieri nautici, che ha un ruolo fondamentale nella trasmissione della percezione del lusso, l’oggetto del desiderio (la barca) e tutti i suoi attributi di sogno, prestigio, status symbol e qualità connessi all’oggetto, sono inquadrati sempre nel contesto di un mare meraviglioso. …, e non è per la mancanza d’idee originali da parte del Marketing che non vedremo mai pubblicizzata una barca da sogno solcare una chiazza di petrolio o piuttosto alla fonda in un baia nella quale galleggiano sacchetti di plastica o variopinte sfumature riflesse dal gasolio. Un mare pulito è la ragione stessa dell’esistenza del settore nautico. Per questo, la forte espansione negli ultimi anni del settore nautico non deve prescindere dalla tutela dell’ambiente nel quale si inserisce arrecando troppo spesso danno o disturbo alle specie protette che lo popola, ma deve impegnarsi al massimo per sviluppare e diffondere le conoscenze sulla ricchezza di vita presente e promuovere comportamenti responsabili e partecipi alla grande sfida della tutela del mare. Molto entusiasmo, curiosità e voglia di partecipare alla tutela del mare nei racconti appassionati degli equipaggi di Delphis, conferma la crescita della coscienza individuale e collettiva di molti navigatori verso la sfida della tutela del mare e c’incoraggia a proseguire nella nostra missione. Appuntamento a DELPHIS 2007.